Due poesie di Maria Elena Biondo
VOLARE
Il tempo scuro, che si nota dai vetri opachi
fa da sfondo al mio cuore tormentato...
“Rivedrò più il suo volto?”
Da quel giorno ripenso a me
a come avrei potuto parlare
a come avrei potuto sorridere davanti al suo sorriso...
Non far così, cuor mio!
Il mondo fuori esiste ancora senza me
la rugiada d’agosto vive senza me
ed io? dove sono? chi sono, ce la farò?
Una rondine si posa su di un pino e mi dice:
“Elena, non vedi i tuoi capelli, i tuoi occhi?
Io volo! anche tu puoi! io canto!”
Ancora di sperare non me la sento, ancora di cantar...
se il mare distruggesse la mia voce!
se il vento avesse da parlarmi!
Ringrazia, Elena,
ringrazia e prega.
Non permettere che il suono del tuo cuore si spenga
senza assaporare più il calore
di una mano poggiata sul tuo viso.
E perché tanta sofferenza non uccida il tuo sorriso
... ama Elena, ama e vola!
TERZA ETÀ
Come sarò
quando dalla fronte corrucciata trapelerà il segno del tempo
quando con mano tremante afferrerò il bicchiere
quando dal... nella ciotola in pezzi non sentirai che il rumore del cane
che lecca i residui rimasti...
ci sarà un senso più? Contro chi urlerò?
Vivere era stato per me
un grande ed emozionante gioco: ilare!
Con risate, carezze rubate, pianti,
ombretti consumati, eye-liner...
E... resta...
che resta?
Niente ha più un senso!
No! alzo lo sguardo...
Un luccichio!
resti tu, resto io, basta...
Maria Elena Biondo
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