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Pro Letteratura e Cultura

«“Pitiolos” in spiragli di verde sole», poesia di Margherita Flore Satta – Contest Letterario online Grazia Deledda 150 – PLC

10 Dicembre 2022, 18:15pm

Pubblicato da Emanuele Marcuccio

Contest Letterario online Grazia Deledda 150 – PLC

(Poesia)

 

 

 

PITIOLOS[1]

IN SPIRAGLI DI VERDE SOLE

(di Margherita Flore Satta)

A Grazia Deledda

 

Scheggia controcorrente

arrivata anzitempo

a sconvolgere fusi e canestri di grano

sulla madia di storie segrete.

Storie nascoste

che la notte salgono al ballo di una fiammella

e tu le spennelli di sensi

su un grezzo foglio di paglia.

Nel buio ha il colore del sole la pagina

dove le canne nascondono un bacio al vento,

rimasto inchiodato a un leccio antico

che senza scorza, denudato,

ha mostrato possenza

nel suo rosso reticolo di linfa.

Storie proibite a penne sensuali

che solo voci

di cantos a muttos posson narrare;

impulsi mai scritti,

prigionieri di severa morale,

vissuti e assolti in erotico confessionale.

... tu, Grassia, li vesti di raso e broccati

e in corpetti che strozzano il seno

traboccano a rotocalchi rosa.

Storie senza confini di tempo, la mia, la tua...

flussi che sembrano vendetta celata

ma è Verità a disancorare apparenza,

radici di omertà in moderne grinze di indifferenza.

 

 

 

Il presente post con poesia di Margherita Flore Satta, si inserisce all’interno dell’iniziativa lanciata da questo blog denominata “Contest Letterario online Grazia Deledda 150 – PLC” il 18 dicembre 2021 dopo l’adesione del curatore del blog Emanuele Marcuccio al comitato celebrativo dei 150 anni dalla nascita di Grazia Deledda, costituito dalla Enciclopedia poetica online “WikiPoesia” il 10 dicembre 2021. È possibile trovare tutte le informazioni per partecipare al contest letterario dedicato a Grazia Deledda con scadenza fissata al 10-12-2022, andando sul blog a questo link.

 

Locandina realizzata dal poeta Antonio Corona

 

Poesia pubblicata su autorizzazione dell’autrice Margherita Flore Satta che ha dichiarato, sotto la propria responsabilità, di essere proprietaria dei diritti sull’opera e che la pubblicazione su questo blog è consentita dietro la propria autorizzazione. La pubblicazione – in forma integrale o di stralci – senza corretta attribuzione non è consentita, in assenza del permesso dell’autrice.

Immagine a corredo pubblicata a fini esclusivamente illustrativi e culturali e non commerciali.

 

 

 

 

 

 

 

Margherita Flore Satta è nata in un piccolo paese al centro della Sardegna, Atzara, in provincia di Nuoro, ha trascorso i primi vent’anni in un ventaglio di attività che, tra disagi e difficoltà varie, ne hanno temprato il carattere e, da adulta, portata a perseguire nuovi percorsi di vita. Dopo quarant’anni d’insegnamento, si è trasferita a Pisa poi a Firenze, dove ha esteso la sua scrittura dal sonetto e muttos in lingua sarda alla poesia contemporanea e alla video-poesia, scrivendo anche racconti allegorici, monologhi teatrali e testi per canzoni. Le sue opere sono quadri di parole che sorprendono, commuovono o allietano, a seconda del tema trattato; quasi tutti appaiono come la sintesi di un soliloquio, l’io interiore in colorate immagini e significati forti accostati in modo semplice e musicale. Lo stile è semplice, musicale e con numerose assonanze. Non ama la forma alogica, esageratamente surrealista, preferisce esprimersi con profonde metafore e versi da toccare, sentirne gli odori per coglierne la poetica delle sue radici. Da qualche anno condivide le sue opere in prestigiosi concorsi letterari nazionali e internazionali considerandoli motivo di crescita; moltissimi suoi scritti, insigniti di primi premi e buoni apprezzamenti da parte della Critica, sono presenti in Biblioteche Regionali collegate ai vari Concorsi e nella Biblioteca Nazionale di Firenze. 1a classificata al Premio Arka San Bartolomeo; 1° posto a Siliqua (SU) al concorso “Chi Ama le Emozioni”. Numerosissimi sono anche i primi posti per versi in lingua sarda tra cui Ozieri Letteratura nella 61a edizione 2020, al Premio Logudoro per poesia religiosa 2021 e al Premio Disterrados 2022.


[1] Sos pitiolos, in lingua sarda, i campanacci (impropriamente detti in modo dispregiativo perché sono campanule artigianali che producono una armonia inconfondibile, un gregge si distingue da un altro anche dal suono di sos pitiolos) che si appendono con collare alle greggi per individuarne la locazione nel bosco o dietro una collina. [N.d.A.]


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