È uscita «Versi in-versi», opera prima e silloge poetica di Ciro Imperato
[C]onsidero questa raccolta di versi come un semplice assortimento di parole che trattano vari argomenti: dalla bellezza della natura alle difficoltà umane, dal dolore di vivere alle sofferenze conseguenti agli eventi avversi che l’uomo deve fronteggiare sul percorso della propria vita. [...] Sento fortemente mie le questioni sociali legate in particolar modo alle violenze che l’uomo mette in atto nei confronti dei propri simili e dell’ambiente, e perciò emerge dal testo un forte pessimismo, un senso di angoscia e infelicità legato alla condizione umana.
Solitamente prediligo l’utilizzo di parole a effetto, siano esse “dolci” o “amare”, e attribuisco notevole importanza anche agli spazi tra un verso e l’altro. [...] Dedico questa pubblicazione a tutti coloro che hanno stimolato e sollecitato la mia fantasia e creatività, permettendomi di scrivere le mie liriche, nonché a chi le leggerà. E proprio a voi, che avete ora tra le mani questo libro, mi sento di dare un consiglio riguardo il procedere nella lettura: non leggete tutte le poesie in una sola volta, non abbiate fretta. Leggetele con calma e, se possibile, al termine di ogni poesia rileggetela nuovamente, dando le pause così come indicato, al fine di assaporare con gusto ogni parola che vorrei vi abbracciasse e vi trasmettesse tutte quelle emozioni che ha trasmesso a me nel momento in cui la scrivevo e anche successivamente nelle mie svariate riletture.
COMUNICATO STAMPA
TraccePerLaMeta Edizioni ha appena pubblicato la raccolta poetica, Versi in-versi, opera prima del napoletano, Ciro Imperato. La silloge, dopo un'introduzione a cura dell'autore, si apre con una prefazione curata dalla scrittrice e poetessa, Silvia Calzolari e si chiude con una postfazione curata dallo scrittore e critico letterario, Lorenzo Spurio. Completa l'opera una nota di commento, inserita con il titolo di "Analisi critica", curata dal poeta e aforista Emanuele Marcuccio. Commento espressamente richiestogli dall'autore.
Si riporta di seguito il commento nella sua integralità dalle pagg. 95-96.
Poesia dal ritmo spezzato ma ricca di respiro quella di Ciro Imperato. In questa sua silloge di esordio, la punteggiatura è ridotta all’osso assurgendo a funzione espressiva e non semplicemente di pausa sintattica. Frequenti sono le strofe in monoverso, a volte anche con incipit in monosillabo, a sottolineare un dolore sommerso, come di un cuore spezzato, come nel “Tu,” di “Assassino!”, incipit in monosillabo della seconda strofa.
Tra i numerosi titoli presenti, vorrei qui ricordare la lirica che dà l’avvio all’intera raccolta, “A mio padre morente”, la quale ho già avuto modo di leggere ed apprezzare, non conoscendone ancora l’autore, durante i lavori di giuria del concorso “Libera Verso”.
Poesia che l’autore scrive ricordando gli ultimi istanti di vita dell’amato padre.
In questa lirica il dolore, quasi un leitmotiv dell’intero libro, giunge al suo culmine, nel momento in cui leggiamo “e con il cuore stretto in una morsa,”, termine della terza strofa e vertice emozionale dell’intera lirica, se non vertice letterario dell’intera silloge. Procedendo, Imperato opera un’operazione magistrale di sintesi e di respiro, consapevole che l’anima della poesia è la sintesi, nessun verso in più né uno in meno che pregiudichi il suo respiro. Sì, è essenziale che una poesia abbia respiro, senza respiro essa soffoca nelle secche della discorsività o, peggio, nelle sabbie mobili del luogo comune e della banalità.1
In “A mio padre morente”, Imperato, come è solito fare, spezza il ritmo in un dolore singhiozzante, inserendo ben cinque strofe in monoverso e giungendo alla chiusa con un ritmo ostinato: “doloroso tramonto.”, in cui il suono scuro della vocale “o” perdura, interrotto solo per un attimo dal suono chiaro della vocale “a”, siglando così una composizione commossa e ricca di pathos.
Emanuele Marcuccio
Palermo, 25 giugno 2014
1 Penso alla strofa in monoverso, “a doppia mappa” di “Echi infiniti”, un inciso avverbiale notevole per invenzione letteraria, ottenuto tramite un procedimento neologico per parafonia della consolidata locuzione avverbiale di modo, “a doppia mandata”.
Suoni vibranti, e al contempo pacati, nelle strofe dell’autore, che “obbligano” a rallentare il ritmo di lettura, proiettando visioni morbide, evocando note bianche e nere, fra pause significanti e volutamente suggerite. Un’armonia dolce ed evanescente, ma comunque incisiva, lucida e d’efficace effetto nella rappresentazione/percezione del reale, dell’interiorità e del sogno. […] L’occhio poetico di Ciro non trascura nessun rapporto umano, e calandosi nell’ambiente della propria città, Napoli, […] mette il dito nelle piaghe innegabili e anela ad un’unità universale: “abbracciando teneramente quest’amara / e dolce / divina indifferenza.” […] La poetica di Ciro Imperato è generosa, densa e sempre essenziale, trasmette colori ricchi di sfumature, nelle forme nette e in evoluzione che ci sanno avvolgere. (Dalla prefazione di Silvia Calzolari)
SCHEDA DEL LIBRO
TITOLO: Versi in-versi
AUTORE: Ciro Imperato
EDITORE: TraccePerLaMeta Edizioni
GENERE: Poesia
PAGINE: 110
ISBN: 978-88-98643-21-9
COSTO: 10,00 €
Info:
Ciro Imperato (Portici - NA, 1964) ha vissuto in varie città d’Italia. Spinto da sete di conoscenza e vivace curiosità verso tutto ciò che per lui è nuovo, ha coltivato varie passioni spaziando tra musica, fotografia, arte, letteratura e, non per ultima, la poesia. Da giovanissimo ha anche condotto una trasmissione radiofonica. Scrive i suoi “pensieri”, che trattano vari argomenti, ma in particolare sono rivolti ai sentimenti più profondi e al disagio esistenziale dell’uomo nei confronti del prossimo e della madre terra. Nella sua poesia esprime perlopiù emozioni attinte dalla vita quotidiana. Esprime la coscienza delle cose rielaborando visioni, emozioni e ricordi del suo vissuto per arrivare ad una realtà universale che tutti possano condividere.
"A mio padre morente", poesia di Ciro Imperato, lettura e commento di Emanuele Marcuccio -
A mio padre morente1 In quel tuo ultimo e irrequieto sguardo ho rivisto infiniti tramonti, infiniti sospiri, infiniti spazi. Ho visto un bambino all'alba affacciarsi alla terrazza del proprio tempo
http://emanuele-marcuccio.overblog.com/2014/02/-a-mio-padre-morente-poesia-di-ciro-imperato.html