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Pro Letteratura e Cultura

È uscito «Dipthycha 4», quarto Volume della non solita serie antologica su idea e cura editoriale del poeta e aforista Emanuele Marcuccio

24 Gennaio 2023, 09:02am

Pubblicato da Emanuele Marcuccio

Comunicato Stampa

 

 

 

 

Nell’individuare dittici e trittici poetici secondo il “Dipthycha” – operazione mai semplice – è essenziale che ogni autore non imiti l’altro ma che in una sorta di continuum, seguendo il relativo tema rimanga fedele al proprio modo di fare poesia. Se no, dove sarebbe l’innovazione? Solo qualcosa di simile a una poesia a quattro mani e nulla più.1

Emanuele Marcuccio

 

 

 

TraccePerLaMeta Edizioni ha pubblicato «Dipthycha 4. Corrispondenze sonore, emozionali, empatiche... si intessono su quel foglio di vetro impazzito...»2, quarto volume della non solita serie antologica “Dipthycha” su idea e cura editoriale del poeta e aforista palermitano Emanuele Marcuccio, ivi presente con trentuno liriche, anche su proposta di alcuni degli autori partecipanti e in più un brano dal suo dramma epico in versi liberi di ambientazione islandese Ingólf Arnarson (2017). Impreziosiscono l’opera una prefazione della poetessa Michela Zanarella, una postfazione del poeta, scrittore e critico letterario Antonio Spagnuolo e nove saggi brevi della poetessa e critico letterario Lucia Bonanni ad altrettanti dittici poetici a due voci3 con autore classico. Nel volume si legge anche un decimo saggio breve scritto dal poeta e critico letterario Lorenzo Spurio a un dittico a due voci con la grande poetessa Antonia Pozzi.

Scrive Marcuccio nella nota di introduzione: «Dopo più di un lustro dalla pubblicazione di Dipthycha 3[4] (ritardo causato anche dalla pandemia del Covid-19), il grande progetto poetico “Dipthycha” ideato e avviato nel 2013, giunge al suo quarto volume: Dipthycha 4. Corrispondenze sonore, emozionali, empatiche... si intessono su quel foglio di vetro impazzito... [e] “Dipthycha” è anche il titolo del progetto, che ho ricavato dall’originale termine latino diptycha (–orum), con contaminazione in chiave moderna e riadattamento del dittico – la tavoletta cerata in uso presso gli antichi Romani per scrivervi con lo stilo – in chiave poetica. Infatti, nel libro, in ogni volume del progetto, la prima poesia di un dittico (o il suo inizio) va posta sempre nella pagina di sinistra, appunto per realizzare una rivisitazione poetica del dittico antico. [E] non posso non ricordare con gratitudine e commozione che dal 2021 il dittico poetico a due voci è stato accolto nella sezione L “Sperimentazioni poetiche e nuovi linguaggi”5 a partire dalla X edizione del Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi”, su proposta dello stesso fondatore e presidente del Premio Lorenzo Spurio.6 [...] Come naturale evoluzione del dittico poetico a due voci, nell’agosto 2016 nasceva il trittico poetico a tre voci, anche su suggerimento degli scrittori Lorenzo Spurio e Luigi Pio Carmina. Tuttavia, in futuro non è mia intenzione individuare, proporre polittici “a più voci”, in quanto, con la triade (tesi-antitesi-sintesi) si realizza la perfetta ‘trittica’ corrispondenza, non è necessario andare oltre, si creerebbe solo una inutile dispersione del flusso poetico. Come per il dittico a due voci, anche per il trittico a tre voci, la prima poesia nel libro (o il suo inizio) va posta nella pagina di sinistra, questa volta per realizzare una rivisitazione poetica del trittico artistico. [...] Come immagine di copertina, ho scelto quella che riproduce un’opera pittorica della francese Henriette Browne (1829 – 1901), «Ragazza che scrive» (1870 – 1874), conservata al Victoria and Albert Museum di Londra. In questa immagine, a mio avviso, è rilevabile una certa continuità con quella delle copertine dei tre volumi precedenti, soprattutto il secondo e il terzo; vi si può leggere una scriba romantica e tanta meraviglia: l’ambiente esterno è povero ma intorno si percepisce tanta cultura e tanta meraviglia nello sguardo della giovane ragazza. La stessa può essere interpretata anche come allegoria dell’intero progetto “Dipthycha”».

Michela Zanarella nella prefazione scrive: «Non ci troviamo di fronte ad una classica antologia, bensì a qualcosa di originale che fonde voci e stili diversi, per una prova di scrittura particolare. Il quarto volume prosegue un cammino ben consolidato nel tempo e mantiene la struttura dei libri precedenti. L’opera è composta da dittici, definiti dal curatore “a due voci” ovvero “una composizione di due poesie scritte da due diversi autori, indipendentemente, anche in tempi diversi, e accomunate dal medesimo tema in una sorta di corrispondenza empatica”. L’interno include anche alcuni saggi brevi di Lucia Bonanni. [...] Il primo dittico apre ogni volume del progetto ed è una sorta di manifesto. “Vita parallela” di Silvia Calzolari è quasi un canto propiziatorio rivolto ai poeti, all’intesa tra le anime: “occhispirati in occhispirati/ di umanosentire”. Emanuele Marcuccio dà il via tramite un “foglio di vetro impazzito” e diventa la guida che muove con estrema semplicità corrispondenze ed emozioni. [...] In questo volume il curatore compie un accurato lavoro di mediazione tra i poeti e le loro empatie. Lui stesso è parte integrante della traslazione emotiva letteraria. Essenziale per questa iniziativa è la quotidianità tecnologica, che consente una comunicazione rapida, chiara, precisa. Dal “foglio di vetro impazzito” prendono vita affinità poetiche inaspettate e la parola è in continuo movimento. Ogni autore ha la facoltà di proporsi secondo un proprio stile ed è proprio questa libertà che consente un intreccio funzionante. La pluralità di voci crea un coro ben allineato e ‘intonato’. Il volume si chiude con dittici poetici tra poeti contemporanei e poeti del passato in forte corrispondenza empatica, come ad esempio Giacomo Leopardi ed Emanuele Marcuccio. Il curatore di Dipthycha 4 dedica al poeta di Recanati versi brevi, dal sapore antico, e accompagna il lettore in una dimensione affascinante, che va oltre il tempo. Non è facile definire un lavoro di questa portata, ma è importante non sottovalutare l’impegno di tutti coloro che hanno lavorato e creduto nel progetto. La regia di Marcuccio ha dato buoni frutti».

Scrive Antonio Spagnuolo nella postfazione: «Il progetto che Emanuele Marcuccio ha ideato e messo in opera ha una valenza di notevole interesse, vuoi per la corposità del volume che raccoglie ben ventidue autori con numerose poesie, vuoi per l’operazione culturale di alto livello che vede pagina dopo pagina gli accostamenti con lo stesso Emanuele Marcuccio, il quale spende il suo operato con attenzione, e ancora con scrittori storicizzati e amati, esponenti della poesia internazionale selezionata. Un’opera quindi di perspicace plurivocità che abbraccia con sorpresa l’arcobaleno luminoso degli amori, delle passioni, delle illusioni, dei ricordi, degli sperdimenti panici, delle frequentazioni amicali, per una incalzante e melodiosa inquietudine che la sola poesia riesce a suscitare nel lettore. [...] “Dittiche corrispondenze d’Autore” infine è la sezione forse più suggestiva di tutto il volume, un sorprendente guizzo di pagine da centellinare con attenzione per assaporarne in pieno la caratura estetica, non solo, ma anche la mordace e generosa memoria che i poeti accostati riescono a riaccendere nel lettore. [...] I vari temi proposti, autore dopo autore, sfociano in eleganti affinità di relazioni empatiche e di affinità creative, facendo mostra di risoluzioni che appartengono allo scenario dell’immaginario come alla plasticità del perturbante. Si avvicendano in queste pagine Giacomo Leopardi e Emanuele Marcuccio, Giovanni Pascoli e Giorgia Catalano, Dino Campana e Lucia Bonanni, Antonia Pozzi e Lorenzo Spurio, Nelo Risi e Grazia Tagliente, Rainer Maria Rilke e Daniela Ferraro, Pablo Neruda e Daniela Ferraro, Wisława Szymborska e Grazia Tagliente, in un clamoroso esercizio di convergenze e contrasti, indagando con cautela tra i meandri della psiche e la originalità degli scritti».

Scrive infine Lucia Bonanni nella quarta di copertina: «Saggio e consapevole, Marcuccio mai si esime dall’ascoltare le varie proposte poetiche per cui risulta essere questo quarto volume un tomo di eccellenza in cui rinvenire una considerevole mappatura di poeti italiani e stranieri più o meno noti al grande pubblico. E da ultimo, peculiare è l’impronta enciclopedica di questa fatica letteraria, eredità onesta delle prime tre raccolte antologiche, divenute prequel di un iter fantasioso, sfociato, poi, in quelle “corrispondenze sonore, emozionali, empatiche… [che dal 2013] si intessono su quel foglio di vetro impazzito”».

 

In questa non solita opera antologica sono presenti poesie di Emanuele Marcuccio, Silvia Calzolari, Lucia Bonanni, Francesca Luzzio, Daniela Ferraro, Valentina Meloni, Ciro Imperato, Luciano Domenighini, Giorgia Catalano, Grazia Tagliente, Igino Angeletti, Emilia Otello, Lorenzo Spurio, Maria Salvatrice Chiarello, Rosa Maria Chiarello, Anna De Filpo, Giorgia Spurio, Carla Maria Casula, Maria Rita Massetti, Maria Palumbo, Giusi Contrafatto, Anna Scarpetta.

 

 

Note

1 Emanuele Marcuccio, Esergo a AA.VV., Dipthycha 4. Corrispondenze sonore, emozionali, empatiche... si intessono su quel foglio di vetro impazzito..., Prefazione di Michela Zanarella, Postfazione di Antonio Spagnuolo, con saggi brevi e quarta di copertina di Lucia Bonanni, TraccePerLaMeta, Busto Arsizio, 2022, pp. 310.

2 D’accordo con tutti gli autori presenti in antologia, si procederà alla devoluzione dell’intero ricavato vendite al Comitato pro terremotati centro Italia di Ancescao APS. Mentre per i precedenti tre volumi il ricavato vendite è interamente devoluto ad AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla: Dipthycha (Photocity Edizioni, 2013); Dipthycha 2 (TraccePerLaMeta Edizioni, 2015); Dipthycha 3 (PoetiKanten Edizioni, 2016).

3 Teorizzato e definito da Emanuele Marcuccio come, “una composizione di due poesie scritte da due diversi autori, indipendentemente, anche in tempi diversi, e accomunate dal medesimo tema in una sorta di corrispondenza empatica”.

4 AA.VV., Dipthycha 3. Affinità elettive in poesia, su quel foglio di vetro impazzito..., a cura di Emanuele Marcuccio, Prefazione di Michele Miano, Postfazione di Lorenzo Spurio, PoetiKanten, Sesto Fiorentino, 2016, pp. 180.

5 Insieme alla “Corto-poesia italiana: Ipseità dell’Io” ideata dai poeti siciliani Antonio Barracato e Dorotea Matranga e alla “Poesia dinanimista” ideata dal poeta campano Zairo Ferrante.

6 Riporto di seguito i canoni distintivi (prevalentemente contenutistici) del dittico poetico a due voci stilati secondo la mia teorizzazione e pubblicati nel bando per la partecipazione alla relativa sottosezione del Premio. Presenza di un titolo per ciascuna delle due poesie, rispondenza di un tema comune alle due poesie; ciascuno dei due autori della rispettiva poesia formanti il dittico deve attenersi al proprio modo di fare poesia, senza in alcun modo cercare di imitarsi. La seconda poesia del dittico deve essere in qualche modo un’ideale risposta alla prima attraverso una sorta di continuum per analogie, corrispondenze sonore o emozionali, di significanza, di empatia, di poetica affinità elettiva. Conclusasi la partecipazione alla X edizione del Premio il 31 dicembre 2021, come da verbale di Giuria, è stata assegnata anche una Menzione d’Onore per la relativa sottosezione alle poetesse Chiara Finocchiaro e Maria Chiara De Pasquale.

 

 

INFORMAZIONI BIBLIOGRAFICHE

 

TITOLO: Dipthycha 4

SOTTOTITOLO: Corrispondenze sonore, emozionali, empatiche... si intessono su quel foglio di vetro impazzito...

Di e a cura di: Emanuele Marcuccio

PREFAZIONE: Michela Zanarella

POSTFAZIONE: Antonio Spagnuolo

QUARTA DI COPERTINA: Lucia Bonanni

Editing Cover Images: Stefano Dalzini

EDITORE: TraccePerLaMeta Edizioni

GENERE: Poesia/Critica Letteraria/Antologie

PAGINE: 310

ANNO: 2022

ISBN: 9791280831064

COSTO: 20 €

 

Info:

info@tracceperlameta.org

marcuccioemanuele90@gmail.com

www.facebook.com/Dipthycha

www.tracceperlameta.org

 

Collage dei quattro volumi editi di "Dipthycha"

 

 

 

Emanuele Marcuccio (Palermo, 1974) per la poesia ha pubblicato Per una strada (2009); Anima di Poesia (2014); Visione (2016), per gli aforismi Pensieri Minimi e Massime (2012) e per il teatro il dramma epico in versi liberi di ambientazione islandese e medievale Ingólf Arnarson (2017). È redattore delle rubriche di Poesia “Il respiro della parola” e di Aforismi “La parola essenziale” della rivista di letteratura “Nuova Euterpe”. Ha scritto prefazioni a sillogi poetiche e vari autori esordienti ed emergenti gli hanno rilasciato interviste. È stato ed è membro di giuria in concorsi letterari nazionali e internazionali. È presente in «L’evoluzione delle forme poetiche. La migliore produzione poetica dell’ultimo ventennio (1990 – 2012)» (2012). È ideatore e curatore del progetto poetico “Dipthycha”, non solita serie antologica di dittici “a due voci”, del quale sono editi quattro volumi (2013; 2015; 2016; 2022) a scopo benefico. È creatore e curatore del presente blog “Pro Letteratura e Cultura” e poeta accreditato su “WikiPoesia”.


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