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Pro Letteratura e Cultura

«Dipthycha. Anche questo foglio di vetro impazzito, c'ispira...», progetto antologico a cura di Emanuele Marcuccio

22 Aprile 2013, 08:50am

Pubblicato da Emanuele Marcuccio

Il 26 marzo 2013 ho dato l'avvio al progetto di un Volume antologico di dittici poetici, Dipthycha. Anche questo foglio di vetro impazzito, c'ispira...
Con questa non solita antologia, da me ideata e che mi vede anche autore di ventuno poesie dei dittici poetici, insieme ad altri amici autori, per un totale di quarantadue liriche, non si è voluto scendere in nessun agone poetico, in nessuna gara.
L’intento è l’amore per la poesia, nei suoi diversi stili ed espressioni, la voce della poesia che, va oltre la voce del singolo poeta.
Si è scelto un titolo rapido, di derivazione latina
[1] e che dia subito l’idea del contenuto dell’opera: dittici poetici. Ogni autore ha scritto la propria poesia, anche in tempi diversi, non c’è stata alcuna collaborazione, c’è solo ogni volta il tema comune, ecco perché dittici e non duetti o poesie a quattro mani.
Come sottotitolo «Anche questo foglio di vetro impazzito, c’ispira…», parafrasando i versi finali della mia poesia “Telepresenza”, ispiratrice del primo
dittico poetico intercorso con l’amica poetessa, Silvia Calzolari, nel maggio 2010. 
L’idea di questi dittici è nata su internet e davanti a un PC.
Di seguito l'elenco degli altri autori partecipanti.

 

Silvia Calzolari 
Donatella Calzari 
Giorgia Catalano 
Maria Rita Massetti 
Raffaella Amoruso 
Monica Fantaci 
Rosa Cassese 
Rosalba Di Vona 
Lorenzo Spurio 
Giovanna Nives Sinigaglia
Michela Tarquini 
Francesco Arena

 

D'accordo con tutti gli autori presenti nell'Antologia, si procederà per via privata alla devoluzione dell'intero ricavato delle vendite a AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), non essendo stato possibile inserire la notizia della devoluzione all'interno del libro.

 

E, per chi è iscritto a facebook, questa è la pagina dedicata all'intero progetto.

www.facebook.com/Dipthycha

 

 

 

Emanuele Marcuccio

 

 

[1] I primi dittici, latino diptycha, erano usati dai Romani per scrivervi, con lo stilo, come in un taccuino, sulle due facce interne in legno spalmate di cera.


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