Aforismi scelti, di Emilio Rega
Aforismi scelti, di Emilio Rega
La tecnologia? Un campionario di genialità e di stupidità.
Edonismo, il piacere dei ricchi; mangiare, il piacere dei poveri.
Non commisurare i successi altrui con le tue défaillances.
Invalido cento per cento per la vita, validissimo cento per cento per la poesia.
Le cose belle affascinano l'esteta ma incantano il santo: l'uno ne esige il possesso, l'altro la condivisione.
L'aforisma come propedeutica alla poesia, la poesia come riorientamento dell'aforisma.
La smania di viaggiare spesso è un po’ prendere le distanze da se stessi.
Restare aggrappato ad un ricordo per non soccombere sotto il peso della vanitas vanitatum et omnia vanitas.
Nel vissuto di ogni persona autentica risuona l’eco di tutto il dolore del mondo.
Il miracolo è principiato da una calma contemplazione dei fenomeni.
La “cognizione del dolore” non può e non deve equivalere alla sua santificazione.
Come giustificare le sfasature della vita? Perché ciò che ci necessita arriva troppo presto o troppo tardi? Possiamo dire che l’uomo è asincrono per definizione?
Ormai i robots sono molto più accattivanti degli uomini-automi.
Chi vuole scrivere un aforisma è già in errore.
Il bene non meritato a qualcuno tocca pagarlo.
Tanto più un uomo è limitato quanto più il suo ego è illimitato.
Non so dirti quel che non so darti.
Il subitaneo senso di mancanza che ti prende nell’allontanarsi di una persona cara.
Amicizia è non dire mai “vorrei ma non posso”.
La dissonanza dell’aforista.
Esperienza del tragico: pensare di aver sbagliato tutto nella vita e sapere che non poteva che essere così.