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Pro Letteratura e Cultura

È uscito «Lacrime di Cielo», opera prima e silloge poetica di Grazia Tagliente

16 Novembre 2014, 13:03pm

Pubblicato da Emanuele Marcuccio

 

Comunicato Stampa

 

 

Scrivere la prefazione di un’opera poetica non è mai facile, il motivo è molto semplice: la poesia è qualcosa che va oltre la logica letteraria; è un mare sconfinato che abbraccia emozioni, sensazioni, vicissitudini e soprattutto sentimenti. Inoltre la poesia è come un’anfora che raccoglie l’intimo percorso esistenziale del poeta; un percorso spesso doloroso, a tratti drammatico, dove rabbia, dolore e delusione diventano quasi “normalità” ed ogni foglio, ogni parola è un pezzo di cuore che si poggia con tutta la sua paura e con tutto il suo raziocinio. 
Sì paura, quella di scoprirsi fragili, forse inermi davanti a quel monte alto che è la vita e che ogni giorno ognuno di noi, nella gioia e nel dolore, è “costretto a scalare” per sopravvivere, per “esistere” nonostante tutto. E spesso la poesia è parte di quella vita con tutta la sua “follia” di rendersi terapeutica e propedeutica. Ma perché dico questo? Lo dico perché dopo aver letto l’opera, “Lacrime di cielo” della bravissima poetessa Grazia Tagliente, non ho potuto fare a meno di vivere e rivivere tutto questo mondo meraviglioso che è la poesia. L’autrice non ha scritto solo liriche, ma ha preso per mano la propria vita dandole una “casa” sicura, un libro, un manuale che racchiude tutta la sua esperienza, tutto il suo dolore, la gioia, l’amore e la passione. L’opera è un viaggio, un lungo cammino nelle emozioni, dove si naufraga, s’affonda e si riviene a galla. Lo si fa con coerenza, con caducità, con dolore ma anche con forza e mai nulla fittizio o irreale ma è pulsante, è profondamente intimo e sconfina nella grandiosità dell’esistenza con un algoritmo vitale straordinario. 
L’autrice non si tira indietro nel raccontare, dire, domandarsi e rispondersi. I versi sono ricchi di pathos e non conoscono l’assuefazione della superficialità. Ma hanno sempre un punto di partenza che si spande con forza e che vibra parola per parola. Grazia è un’anima sensibile, vibrante, viscerale che si piega ma non si spezza e allunga sempre la mano verso quella del mondo per dire: “no, non mi sento sconfitta. Io non ho perduto, ma ho vinto. Ho vinto con il mio amore e con quello che mi è stato dato. Ho vinto perché ho creduto e credendo ho sconfitto la paura e trovato il mio spazio tra le braccia della mia vita!”.

Francesco Luca Santo

 

 

 

SCHEDA DEL LIBRO

 

 

TITOLO: Lacrime di Cielo

AUTRICE: Grazia Tagliente

EDITORE: Irda Edizioni

GENERE: Poesia

PAGINE: 141

ISBN: 9781326031107

COSTO: 12,00 €

Link diretto alla vendita

 

 

 

Grazia Tagliente nasce a Palagianello (TA) nel 1953, si diploma a Taranto nel 1972. Ha studiato Sociologia all'Università di Urbino. Scrive poesie dal 2009, segnata dal dolore per la morte del marito, per esprimere la sofferenza, le emozioni, i ricordi e le impressioni. 
Amante dell’arte, della natura e della fotografia, sopra ogni cosa ama la poesia, che ritiene la più importante forma di comunicazione dell'animo umano. 
Presente in diverse raccolte antologiche di poesia contemporanea, anche civile, pubblica abitualmente in gruppi e pagine di social-network
Finalista in concorsi di poesia, detiene vari  riconoscimenti tra cui: Diploma di Merito e Diploma d’Onore, 2° classificata al premio Nazionale di Poesia e Narrativa “Comune di Genazzano Città d’Arte”.


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