“Vaghi rai fulminei”, poesia di Emanuele Marcuccio
Una poesia di qualche anno fa. Con questa e un'altra, nel mio piccolo e insieme agli altri autori presenti, ho contribuito ad aiutare il piccolo Emanuele Lo Bue.
Scritta la notte del sei luglio 2008 e liberamente ispirata alla figura di Lucia de I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, immaginando Renzo che si fa poeta per amore della sua Lucia.
La poesia è riedita nella mia seconda raccolta di poesie, Anima di Poesia, (TraccePerLaMeta, 2014) con l'aggiunta della dedica in esergo.
Vaghi rai fulminei1
... per amore di Lucia
Vaghi rai fulminei
si accostano alle cortine
tremanti di luce.
Capelli neri e vergognosi
colpiscono i passanti.
Gli occhi tremanti
avanzano per la strada
e si coprono e si chiudono.
Le morbide onde
voglio accarezzare e naufragare
nell’incanto dei tuoi occhi,
nel soffio dorato del tuo sorriso:
nell’immenso mare calmo
e sospiroso e bello.
6 luglio 2008
Immagine pubblicata a fini esclusivamente culturali e non commerciali. I diritti (Copyright ®), ove esistenti, sono riservati ai legittimi proprietari.
1 Emanuele Marcuccio, Anima di Poesia, TraccePerLaMeta Edizioni, 2014. Già edita in AA.VV., Poesia e Vita, Rupe Mutevole, 2009.
Una prosa lirica originale, un'istantanea della più bell'acqua, che, con linguaggio personale, riverbera nello spirito i toni amorosi del Canzoniere petrarchesco.
Abile, ben legato, l'inserimento al primo verso di una citazione manzoniana.
Una lirica con incredibile musicalità di versi, eccelsa similitudine per lo sguardo innamorato che folgora per esprimere amore, seppur vergognoso. Parole scelte con cura che descrivono con intensità il sentimento dell'amore pieno e puro.
Di questo componimento colpisce, oltre al contenuto, tutta la struttura retorico-lessicale: accanto alla terminologia di impronta petrarchesca-dellacasiana, segnalo l'uso massiccio dell'enjambements (cortine / tremanti; gli occhi tremanti / avanzano; naufragare /nell'incanto) e del sostantivo definito dal binomio aggettivale (capelli neri e vergognosi; immenso mare calmo), in linea col primo verso manzoniano. Inoltre, notevole è il polisindeto usato per distendere l'ultimo verso e legare i due aggettivi (simile al verso in cui il polisindeto lega due verbi: e si coprono e si chiudono).
Molto bello il richiamo agli occhi chini del Napoleone manzoniano e all'aggettivo leopardiano 'vago': gli occhi di Lucia non potevano essere descritti meglio.