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Pro Letteratura e Cultura

La Poesia: "Il Figlio" di Pablo Neruda, lettura di Daniela Cattani Rusich

14 Ottobre 2014, 13:29pm

Pubblicato da Emanuele Marcuccio

 

Vidoeopesia prodotta da Poetika.it, voce di Daniela Cattani Rusich, montaggio di Adriano Gabellone, musica di Andrea Guerra.



Il Figlio
(di Pablo Neruda)



Ahi figlio, sai, sai
da dove vieni?

Da un lago di gabbiani
bianchi e affamati.

Vicino all'acqua d'inverno
io e lei sollevammo
un rosso fuoco
consumandoci le labbra
baciandoci l'anima,
gettando al fuoco tutto,
bruciandoci la vita.

Così venisti al mondo.

Ma lei per vedermi
e per vederti un giorno
attraversò i mari
ed io per abbracciare
il suo fianco sottile
tutta la terra percorsi,
con guerre e montagne,
con arene e spine.

Così venisti al mondo.

Da tanti luoghi vieni,
dall'acqua e dalla terra,
dal fuoco e dalla neve,
da così lungi cammini
verso noi due,
dall'amore terribile
che ci ha incatenati,
che vogliamo sapere
come sei, che ci dici,
perché tu sai di più
del mondo che ti demmo.

Come una gran tempesta
noi scuotemmo
l'albero della vita
fino alle più occulte
fibre delle radici
ed ora appari
cantando nel fogliame,
sul più alto ramo
che con te raggiungemmo.

e così vivevano, coprendo
la metà degli esseri, come pesci
del più strano mare, e nelle fangose
immensità io incontrai la morte.
La morte che apriva porte e sentieri.
La morte che scivolava sui muri.



Testo tratto da:
www.piazza-grande.it/iniziative/neruda/centrale.htm#ilfiglio


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