“Pioveva a Soria” racconto-diario di Lorenzo Spurio
(Marino Moretti, “A Cesena”)”
L’avevo trovata diversa da come me l’ero immaginata. Le poesie dove veniva decantata parlavano di un borgo semplice, immerso nelle campagne bruciate dal sole. Davanti ai miei occhi, invece, era scorsa l’immagine di un centro storico abbastanza sviluppato che si estendeva a partire dal Collado e, una volta usciti dalla zona centrale, poco al di là dell’Alameda de Cervantes, c’erano una serie di palazzotti di numerosi piani di recente costruzione. Recente per modo di dire, costruiti però non prima degli anni Sessanta. Al piano terra c’era qualche fioraio e vari mq di negozi cinesi vendi-tutto. Dopo di quella zona iniziavano i campi sterminati, in parte frammisti a zone rocciose di una pietra rossiccia che si sfaldava facilmente e che avevo visto arrivando in autobus. Era un paesaggio un po’ monotono e che si ripeteva identico quasi all’infinito, senza annoiare. Un binario arrugginito e fuori utilizzo percorreva parallelamente la strada principale, ricoperto ormai da varie piante spontanee.
“Pioveva a Soria” racconto-diario di Lorenzo Spurio
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Pioveva a Soria racconto-diario di Lorenzo Spurio “¡Oh, sí! Conmigo vais, campos de Soria, tardes tranquilas, montes de violeta, alamedas del río, verde sueño del suelo gris y de la parda tierra, a...
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