“Il solco di Caino”, poesia di Lucia Bonanni
Una drammatica e bella poesia di impronta civile che prende un po' le mosse da un famoso testo impropriamente attribuito a Bertolt Brecht, in realtà non è neanche una poesia ma uno stralcio di un sermone del teologo protestante Martin Niemöller.
Benissimo per la disposizione dei versi in strofe, bisogna far respirare una poesia e quel sintagma davvero ben scelto "a reclamare", in enjambement, non fa altro che prolungare il respiro del verso, sicuramente per quelle due "a" che ci regala quel verbo.
IL SOLCO DI CAINO
(Poesia di Lucia Bonanni)
E poi vennero a prendere i nomadi
i migranti e gli omosessuali
I disabili e gli ebrei
erano già nei campi
a respirare l’aria delle docce
Sibilavano i cani
sui binari morti
Uomini e donne a scavare
gallerie, ad ammucchiare
scarpe e sacchi di capelli
Dal bosco di faggi
biglietti scritti alla rinfusa
gridavano l’orrore
voci spente d’infanti richiamavano
la vita
E alla fine vennero i carri
a reclamare i corpi e la tragedia
Ma chi, chi sa
riesumare i morti dalla terra?
Chi può sgravare il ripetersi di Thanatos?
Là, nei campi
il solco di Caino
divide ancora
il sangue dei fratelli
San Piero a Sieve, 4 agosto 2019
Lucia Bonanni
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