Contro le cosiddette "scuole" di poesia, un pensiero di Emanuele Marcuccio
Non è concepibile una cosiddetta "scuola" di poesia, dove "professori" di poesia pretenderebbero di impartire ai loro allievi "lezioni" di poesia. Il termine "scuola" presuppone un sapere che raggiunge persone che ancora non sanno, quindi, queste "scuole" presupporrebbero di insegnare la poesia partendo da zero. Non esiste una definizione univoca di poesia, la poesia non ha regole fisse - quelle se le dà il singolo poeta, secondo il proprio metro di bellezza e di sentire poesia - e vogliono fare "scuola" di poesia, che presuppone l'insegnamento di un sapere codificato? Tutto ciò è demenziale.
Scrivo poesia da ormai venticinque anni e so per esperienza che la poesia non si impara né si insegna in nessuna scuola. La poesia si legge, si sente, si vive per poi arrivare a scriverla, ma soprattutto si legge. L'unica scuola di poesia è quella dei grandi poeti. A volte è anche quella dei cosiddetti poeti "emergenti".
Emanuele Marcuccio
Non è concepibile una cosiddetta "scuola" di poesia, dove "professori" di poesia pretenderebbero di impartire ai loro...
Posted by Emanuele Marcuccio on Sabato 10 ottobre 2015