“Europa! Chimerica Terra Promessa. Un Viaggio Legislativo e Letterario”, saggio di Stefano Bardi
Europa! Chimerica Terra Promessa
Un Viaggio Legislativo e Letterario
A cura di Stefano Bardi
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Introduzione
Saggio dedicato all’Europa e alla sua evoluzione in Europa Centrale ancora oggi irrealizzate, poiché ostacolate da una Europa conservatrice verso le fondamentali libertà degli Uomini represse con guerre, violenze, sangue e lacrime.
Europa! Chimerica Terra Promessa decanta da tutti seppur la moderna Europa altro non è che un feticcio basato su un avido potere politico e una sanguinaria democrazia, poiché la vera e irrealizzata Europa è conservata ancora oggi nelle pagine del manifesto Per un’Europa libera e unita. Progetto d’un manifesto o Manifesto di Ventotene redatto da Altiero Spinelli (1907-1986) e Ernesto Rossi (1897-1967) durante il loro confino a Ventotene nel 1941, per poi essere pubblicato clandestinamente da Eugenio Colorni durante l’occupazione nazista di Roma nel 1944.
Analisi, quella del Manifesto, che nasce dalla caduta di uno Stato incapace di realizzare i bisogni, le esigenze e le fisiologicità degli uomini per lasciare il posto al nascente Nazismo. Ideologia, quella hitleriana, qui vista come una diversa e inedita lettura della modernità basata sullo Stato come un’energia metafisica lanciata verso la propria Vita ed evoluzione socio-economica, poiché l’unico scopo del Nazismo era la conquista dell’Europa intera, per creare uno Stato Mondiale. Obiettivo, questo, che doveva essere raggiunto con la militarizzazione pedagogica, ovvero una madre infernale partoriente cadaverici e cimiteriali soldati dediti al culto della Morte e al razzismo etnico; ferrei questurini dediti alla persecuzione sociale. Questurini a loro volta visti come burattinai di politici, imprenditori e sindacati attraverso folli politiche sociali per la salvaguardia della “razza ariana” e la manipolazione libraria della Storia, ma in particolar modo per la riduzione degli uomini in inermi, insensibili e vacui schiavi. Una società totalitariamente moderna la cui sconfitta dovrà far nascere una nuova Europa dittatorialmente libera seppur sempre vigile nei riguardi dei Conservatori falsamente mascherati da docili agnelli difensori della pace, della democrazia e della salute, in realtà solo per trasformare il popolo in soldati, i militari in governatori e gli economisti in meretrici nel momento in cui riconquisteranno il Potere, cosa che si potrà evitare solo e unicamente attraverso la creazione di un’Europa Federale, ovvero un organismo dotato di un’unica forza armata che elimini le indipendenze finanziarie, ma in particolar modo che sappia creare una adeguata legislazione agro-industriale in grado di far arricchire i poveri, di dotare i lavoratori di adeguati strumenti per raggiungere un dignitoso fabbisogno economico e infine di consentire l’estensione della proprietà lavorativa nei settori non pubblici. Una riforma agro-industriale che dovrà camminare di pari passo con una giusta istruzione scolastica capace di formare i più volenterosi e di creare nuovi lavoratori sulla base della richiesta occupazionale, per sviluppare la cosiddetta fratellanza sociale intesa come una serie di norme sociali, lavorative, legislative ed etiche capaci di assicurare a tutte le persone, un dignitoso tenore di vita socio-economico. Una fratellanza sociale da conquistare anche attraverso l’aiuto della Chiesa Cattolica che dovrà abbandonare l’avidità statale nei confronti del mondo civile e le dogmatiche cupidigie verso le altre religioni, ma in particolar modo dovrà ritornare alla sua origine pedagogica per lo sviluppo della coscienza.
Una Europa, questa, che si evolverà nella tuttora irrealizzata Europa Centrale intesa filosoficamente come un universo basato sulla geografia, sul culto della Morte, sulla cultura e sulla religione, che, ancora oggi è rimasta ferma al 1986 all’interno di Danubio dello scrittore, saggista e traduttore Claudio Magris (Trieste, 1939). Una geografia rappresentata dal triestino, come un mistico e comunitario viaggio che deve condurre gli uomini verso una Terra Promessa denominata Europa Centrale animata da logiche confusioni, psichiche frammentarietà, quotidiane perfezioni gestuali e in cui le dolorose nostalgie ci fanno comprende la vera esistenza da consumare, ovvero un’esistenza basata su esili dolori e ambiguità capaci di illuminare i giornalieri offuscamenti quotidianamente accecati da arcani singhiozzi. Una vita, questa, che deve inoltre basarsi sulla morte intesa come un quotidiano Mondo affettivo in cui il legame Uomini-Natura sia capace di smascherare i luttuosi rimorsi causati da maligne affettività, infettanti salubrità e stolte debolezze, ma in particolar modo sia capace di partorire una Legge etico-sociale in grado di purificare le false ambiguità. Un dialogo sociale visto anche dall’autore triestino, come uno strumento della Cultura. Un universo, la Cultura, qui intesa come il totale diniego delle politiche dittatoriali prevaricanti su ogni aspetto esistenziale, sociale e morale dell’individuo da sostituire con politiche liberal-democratiche ispirate al Positivismo metafisico, ma in particolar modo come difesa delle energie positive da ogni tirannica e disumana vessazione psico-fisica. Una difesa, questa, che si deve realizzare con la distruzione dei poteri autoritari da parte della Cultura e del Popolo attraverso la Scienza Libraria che declama parole purificatrici capaci di accollarsi tutto il male esistenziale per far rinascere le verginità linguistiche soffocate dalla moderna lingua europea, ma in particolar modo capaci di far parlare silenzi da qualche tempo ormai violentati, offesi ed emarginati da false eticità. Una difesa culturale infine da realizzarsi anche attraverso la Religione qui concepita come una ribellione verso le iniquità e le violenze sociali, ma in particolar modo come uno specchio riflettente le avide, lussuriose e ingorde religiosità desiderose di scovare la verità assoluta dove non c’è, poiché incapaci di affrontare i loro demoni interiori che uccidono tutto ciò che sfiorano. Una Europa Centrale figlia dell’Europa anch’essa come la madre mai realizzata, come detto sopra, poiché imprigionata in una falsa Europa che opprime le libertà personali, uccide l’ambiente e abbandona i poveri.
Stefano Bardi
Bibliografia
MAGRIS CLAUDIO, Danubio, Superpocket, Milano, 2005.
SPINELLI ALTIERO; ROSSI ERNESTO, Il Manifesto di Ventotene, Mondadori, Milano, 2006.
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